Retitalia e le Organizzazioni di categoria dei Gestori -Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc Confcommercio- hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa di condivisione del quadro normativo di riferimento -Norme e Accordi collettivi- relativo alla distribuzione carburanti, in particolare riguardante gli impianti di rete ordinaria.

Si tratta, al di là delle considerazioni di merito contenute nel protocollo d’intesa firmato,  di un significativo cambio di rotta di un operatore indipendente importante che fino a pochi mesi fa sosteneva, anche nel giudizio legato alla vicenda Esso, tesi più suggestive ed originali. Un atto, dunque, importante che riafferma in modo deciso e inequivocabile l’importanza dell’operare all’interno del quadro normativo delineato dal legislatore e fuori dalla Disneyland contrattualistica a cui, soprattutto il mondo della distribuzione petrolifera privata, ci aveva abituati. Tanto che in più di un’occasione abbiamo parlato di caporalato petrolifero.

Con Retitalia, a valle del ricorso promosso dalle Associazioni di categoria verso alcuni subentranti alla Esso Italiana, che si rifiutavano di applicare l’Accordo del  16 luglio 2014, era ripartito da subito un proficuo confronto sulle regole e sulle norme che disciplinano il settore, registrando una crescente convergenza che oggi si sostanzia nella firma di questo protocollo d’intesa che, unitamente ad altri significativi accadimenti, auspichiamo possa tracciare una nuova linea di relazioni industriali.

Certo, si tratta di un pre-accordo della fattispecie richiesta dal D.Lgs 32/98 e dalla L. 57/2001.  Ma si sono riaffermate le regole del gioco.

Adesso occorre passare al confronto negoziale vero e proprio e definire le condizioni economiche e normative dei gestori di Retitalia.

Il protocollo d’intesa vuole parlare in questo modo a tutto il settore per contrastare ogni comportamento di illegalità  e di dumping contrattuale

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